Pagine

mercoledì 5 settembre 2012

Quinto giorno sulla strada



Ululò, ululò e poi urlò affannata.
Ora che l'avevano riconosciuta, stava riprendendo almeno in parte le sue sembianze naturali. Urlò ancora ma Justine e la mamma proprio non comprendevano cosa stesse dicendo, non sembrava neppure la loro stessa lingua!
Allora Bertilla corse più di corsa, le raggiunse e le superò fino ad acchiappare la strada di casa.
Si mise in testa una combinazione invincibile di cappelli (avventurieri+prestigiatori=avrò la meglio in tutti i giochi del pianeta) e fissò ben bene Justine, impressionata dalla strega di cui aveva sempre sentito la storia.
La storia raccontava che Bertilla, ai tempi della giovinezza, trascorreva notte e giorno a sperimentare incantesimi, a fare prove su prove, a tormentare amici, nemici, cavie con formule magiche che, però, davano sempre esiti infelici. Anzi, non sempre: piuttosto, cento volte su centouna. Alla centounesima volta, l'incantesimo di turno funzionava ed era stato questo ad accendere in lei la follia di perseverare. Eppure, lei che voleva essere a tutti i costi una strega, una strega non era, affatto affatto, e dalla centoduesima volta ricominciava a fallire. Dopo aver tramutato per sbaglio i genitori di Justine in mucca e pappagallo, Bertilla si era sentita così male da perdere del tutto la testa e da allora aveva continuato a fare stragi magiche in giro per il mondo. Lei certo non sapeva che i genitori di Justine si erano trovati tanto bene nei panni animali da  accogliere l'ennesimo errore dell'amica con una gran risata, seppur con il proposito di tenersene alla larga per il resto della loro vita, perché non si poteva mai sapere cosa avrebbe combinato ancora.

E invece adesso eccola lì! E cosa voleva? Justine non lo capiva, era intimorita, ma la mucca, invece, lo intuì osservando la sua ex amica come fosse una amica: voleva solo chiedere scusa, voleva solo essere perdonata.
Bertilla però era ammattita e non sapeva chiedere dolcezza, perché lei terrorizzava e graffiava senza neppure accorgersene.

La bambina aveva altri due cappelli nella sua collezione e, nonostante la paura, un'idea le cavalcò la testa.

Nessun commento:

Posta un commento