"Il
mio caro Ugolino, se la vedesse... no! Si spaventerebbe troppo!"
Lucetta
Lucina Lucilla ascoltò questo pensiero mentre già si fiondava nella
grande torre, con dietro la famiglia De Bon di corsa in fila indiana.
Attraversata
la porta, però, fu il fantasma a spaventarsi terribilmente perché
si trovò di fronte un uomo tutto nudo e lei di certo era una ragazza
per bene, che non poteva darsi a tale intimità con uno sconosciuto,
per di più piangente.
Sì,
Ugolino piangeva, piangeva da sette anni, sette giorni e sette ore:
Isa aveva tenuto il conto con profondo dispiacere per il bene che
voleva a suo fratello. A dire il vero, quell'uomo nudo nel mastio non
era suo fratello e il Signor De Bon glielo ricordava ogni giorno ma
lei, nulla, lei con gli occhi rispondeva che era come se lo fosse e
che lo avrebbe aiutato, anzi, che tutti loro lo avrebbero aiutato.
Ed
era per questo che la famiglia De Bon si era trasferita al castello
di Ugolino il quale però non ricordava nulla, né di possedere un
castello, né una sorella che non era sua sorella, né una vita mezza
intera che aspettava di proseguire.
Lucetta
Lucina Lucilla si fece forza per superare la sua istintiva ritrosia,
perché se c'era qualcosa che le dava più fastidio della nudità
gratuita quella era la tristezza. Non sopportava di vedere nessuno
triste: "Ugolino piangente, al tuo cospetto il fantasma Lucetta
Lucina Lucilla. Dimmi, perché piangi?"
Ma
Ugolino non fece neppure un cenno e mentre i componenti della
famiglia De Bon si guardavano compiaciuti per la bellezza del nome
del loro fantasma – si erano già affezionati – l'anima
trapassata ripetè la domanda, e poiché non ricevette risposta la
ripetè ancora e ancora.
Venne
l'alba e finalmente Ugolino alzò la testa e disse: "Non lo so,
non me lo ricordo."
Insieme alla memoria, Ugolino aveva perso l'allegria. Si sentiva
sempre mancare di qualcosa e non poteva capirne il perché dal
momento che non lo rammentava. E così ogni volta che sentiva questo
vuoto gli veniva da piangere. Nessuno voleva mai stare con lui, i
suoi amici erano spariti, stanchi di ripetere ogni volta chi fossero
e cosa facessero, stufi di guardare Ugolino piangere e bagnare le
loro vestimenta. E così quell'uomo senza ricordi si era chiuso nella
sua torre e nel suo vuoto.
Nel
frattempo Isa De Bon era cascata dal sonno lì nella torre, ma grazie
ai suoi instancabili pensieri il fantasma ebbe finalmente chiara la
situazione e molto sollevata disse: "Ugolino, ti aiuterò io a
ritrovare quello che hai perso così smetterai di piangere e da
gentiluomo quale tornerai ad essere potrai ricordarti anche di
vestirti. È deciso: farò luce sui tuoi ricordi!"
E
subito dopo anche Lucetta Lucina Lucilla cadde addormentata.
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