Lucetta Lucina Lucilla
aveva deciso di traslocare e ormai da settimane svolazzava sopra le
torri dei castelli fra Kent e Sussex alla ricerca della sua nuova
dimora. A volte si divertiva a fare lo slalom tra i merli,
soprattutto se erano ghibellini - i suoi preferiti - oppure girava in
tondo per notti intere nei fossati asciutti sperando di scovare
preziose ossicine di coccodrillo o altre amene bestie. A lei piaceva
così, e non era una da accontentarsi, il nuovo castello avrebbe
dovuto proprio andarle a genio.
Lucetta Lucina Lucilla,
però, era stata in vita una ragazza piuttosto volubile e la morte in
questo non l'aveva mutata: da qualche decina d'anni era un fantasma
decisamente volubile. Cambiava idea con molta agilità e così,
quando s'imbattè in un misero e fatiscente castello ai margini
innominati di qualche altra regione, per di più con i merli guelfi,
Lucetta Lucina Lucilla sentì, come solo i fantasmi possono sentire,
che quella sarebbe stata la sua nuova casa dolce casa.
Si avvicinò subito alla
finestra illuminata per fare conoscenza con i prossimi coinquilini.
Sì, coinquilini, perché Lucetta Lucina Lucilla non era fantasma da
spavento, di quelli che vogliono soffitte, scaloni e saloni tutti per
sé liberi da anima viva dopo aver terrorizzato chiunque ne occupasse
la poltrona più antica e sontuosa. Nonostante questo, amava
presentarsi sempre nel tradizionale idioma e dunque, affacciatasi con
grazia, disse: "Uuuuuuhhhhhh...."
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