"Lo
vede?"
"Che
cosa?" avrei voluto rispondere, smarrito.
"Lo
vede? Guardi bene".
"Dove?"
"Qui,
proprio qui, su, non è mica invisibile".
"Il
neo?"
"Ma
no... lì a fianco!"
"..."
"Si
avvicini, non abbia paura".
La donna che
cercava se stessa aveva un buchino in fronte, esattamente a metà
strada fra il sopracciglio destro e l'attaccatura del naso.
"Stavo
giocando a nascondino quando è accaduto. I miei compagni non mi
avrebbero scovata e probabilmente avrei vinto la partita se non fosse
stato per la puntura.
Io non l'ho
visto ma i medici hanno dedotto che fosse un insetto molto grande e
tossico. Eppure io dico che è tutta altra storia...
Da lì in
poi ho cominciato a sentirmi strana, mi mancava qualcosa, un pezzo.
Mi mancava la chiave di volta e tuttora mi manca: mi manco io.
Forse sto
ancora giocando a nascondino?
Il pino
dietro cui ero nascosta dava tre gocce di resina al giorno, io ci
posavo sopra le mani, mentre la testa sbirciava al di là per
controllare se mi trovavano, e poi non riuscivo più a togliermi
quell'attaccaticcio dalle dita. Erano garantite mani incredibilmente profumate e appiccicose fino
a sera: con quelle avrei potuto catturare di tutto! Mosche,
quadrifogli, ranocchie, piume al vento, petali, letterine d'amore,
diari segreti.
Ma adesso
dove sono?"
Lei ha
smesso di parlare e la casa ha cominciato a barcollare: ci agitava come una sorpresa dentro un pacco regalo, ci sballottava e ci
confondeva. Ci mescolava i desideri e le paure.
Quando ho
ripreso i sensi, ero a terra, dolorante. Lei era sparita, la casa era
sparita, il fumo nero era dappertutto.
ecco lo sapevo!tutta colpa di quel buchino che non riuscivo a spiegarmi ma che da sempre mi appartiene! bellissimo progetto! ^__^
RispondiElimina^_^
RispondiEliminache bello, mi hai fatto ricordare che da piccola giocavo con la resina degli alberi...grazie!
RispondiEliminaricordo sepolto che ritorna....
era bello, vero? : >
RispondiElimina(grazie a te per il commento, sapere che con queste paroline ho fatto riaffiorare un ricordo è davvero un piacere).