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lunedì 12 dicembre 2011

IMMOBILE




"Non voglio nulla.
Non voglio che gli uccelli volino.
Non voglio che l'aria si sposti.
Non voglio che il mio respiro mi sposti.

Non voglio conoscere ciò che vive al di là della montagna.
Non voglio conoscere ciò che agonizza al di sotto della montagna.

Voglio restare immobile".

Così lei ripeteva ogni giorno da quel giorno, senza voce,
eppure nulla era fermo: anche il ghiaccio, profondamente, brulicava.
Anche la pietra, profondamente, la minacciava.

I capelli le crescevano e lei li sentiva,
le unghie le crescevano e lei le sentiva,
il suo stesso vestito, di fiori, a tradimento nacque,
contro ogni supplica, crudele e vivo.

"Non avrai paura dei fiori?"- cantilenò severo il sole.

Quel sole che continuamente la toccava senza toccarla,
era lui che scioglieva il ghiaccio,
era lui che mobilitava il suo rifugio

finché lei scivolò
chissà dove – immobile.



Illustrazione di Daniela Tieni
Testo di Sara Trofa

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