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lunedì 7 maggio 2012

GIORNO 7



Me ne sono andato. Via. Lontanissimo.
Sul tetto. Dentro di me.
La sera è scesa in tutte le lingue del mondo e io l'ho ascoltata, l'ho imparata, l'ho ripetuta a memoria.

Ma poi qualcosa ha fatto "crick", un "crick" lieve, piccolo, che forse stava ancora sognando.

Chi sei? Sei tu? Vieni fuori?
Crick
...
...
Va bene, ti aspetto.


Vorrei che tu fossi qui, ma in effetti ci sei, nascosta, ad ascoltare il sogno di qualcosa che nasce.

7 commenti:

  1. bello.......... : )
    ma è un nuovo inizio ?

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  2. Finale splendido per una storia che parla anche di me! Ho apprezzato tanto il progetto in quanto questo lasciarsi trasportare dal segno o dalla parola, in tempi così risicati, rappresenta da sempre il mio limite...nella mia testa le parole devono decantare per rendere le immagini chiare! Complimenti e spero che ci siano nuovi esperimenti. Sorrisi

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    1. Anche il mio, piccika, sai? e proprio per questo mi sono "imposta" il gioco. Anche per me lasciar decantare è fondamentale, ma ho voluto e voglio mettermi alla prova, esercitarmi. E poi lasciarsi anche un po' andare, permettersi di non controllare tutto. Come si dice... la scrittura vien scrivendo - e giocando così tante nuove idee inaspettate possono spuntare. La voglia e il bisogno di limare, correggere, sistemare, modificare c'è sempre e ben venga: le parole meritano tutta la nostra cura, però talvolta anche la nostra incoscienza e una corsa a perdifiato giù dalla collina. : >

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    2. Non l'avrei mai detto!...un giorno forse mi perderò anch'io in una corsa a perdifiato ma per adesso la cosa mi mette troppa ansia...sigh! °____°

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