Le
lacrime dei segreti non sono segrete, si vedono in tutto il mondo,
come la luna e come il sole. Piovono da non si sa dove e tu non puoi
che guardarle meravigliato e beato. Ma quando a piangere è il tuo
segreto, allora è diverso.
È
colpa mia se ieri piangeva, perché lo tengo nascosto e non lo
lascio andare per il mondo e nemmeno sulla cima dell'Himalaya. È
colpa mia... ma non so cosa fare. Devo svelare il mio segreto? Devo
lasciarlo volare via?
No,
io voglio stringerlo e che mi stringa, voglio che sia felice ma
insieme a me. Forse come lui è
il mio segreto io potrei essere il suo...
Senza
farmi vedere ho raccolto le sue lacrime con le mie in un barattolo e
l'ho chiuso subito con il coperchio ben stretto, più stretto che
potevo. Prima nel barattolo c'era la marmellata di fichi e adesso
invece ci sono le nostre lacrime: una sottile linea trasparente che
ho fissato sul mio comodino fino a un attimo prima di addormentarmi.
Questa
mattina ho aperto un occhio e l'ho visto. Ho aperto anche l'altro ed
era lì: il barattolo era pieno zeppo e le lacrime dentro spingevano
per uscire!
Ho
bisbigliato loro che non potevo svitare il coperchio e allora le
lacrime si sono agitate ancora di più: era una burrasca burrascosa
imprigionata in un barattolo di vetro.
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