grazie a Zelda per il suo progetto
La nespola
"Ho messo tutta la mia memoria dentro questa nespola, mangiala".
Nadia lesse il biglietto che sua madre le aveva lasciato sul tavolo in cucina ma non le sembrò strano. Sua madre era così, amava le frasi ad effetto e cercava sempre un po' più di attenzione. Lei, ormai, ci era abituata.
Così bevette il suo caffé amaro e schiacciò PLAY: Polly Jean l'avrebbe accompagnata per tutta la mattina, in loop, da una di quelle cassettine che con molta pazienza si era preparata, tempo prima, registrando più volte di fila la stessa canzone.
I sowed a seed
Underneath the oak tree
I trod it in
With my boots I trampled it down
Grow
Grow
Grow
Mentre il pezzo suonava, lei stanava i panni da lavare, gettava le bustine di tè accasciate ognuna nella sua tazza sporca, faceva una giravolta, fingeva di morire, bang, a terra, rideva, chiudeva gli occhi, guardava per aria, la testa le girava, il soffitto spariva.
Masticava una carota, un cioccalatino, un cracker vecchio da buttare, allagava il vaso di amarillis che aveva scordato per un mese e correva per tutta la casa, una casa piccola piccola, un andirivieni dalla cucina al bagno, scriveva spezzoni di e-mail e li salvava in bozze, non trovava le scarpe allora intanto si lavava i denti.
I sowed a rose
Underneath the oak grove
With my boots on the ground
Into the earth I trampled it down
Grow
Grow
Grow
Le gengive le sanguinavano sempre, Nadia sputava e basta. Tutto aveva fretta, la lista delle cose da fare era intonsa, una miniatura perfetta ma lei aveva sonno, così si concedeva un pisolino: lei si fermava e la musica andava.
Teach me how to...
Teach me how to...
Lato B. "Grow grow grow" di P.J. Harvey anche da quella parte, tutta quanta, perché la passione è fatta così.
Quando si svegliò, il pomeriggio era già buio di inverno e Nadia aveva fame, si guardò attorno e senza pensarci mangiò la nespola che stava sul tavolo.
Un tuono la squassò dentro e Nadia di colpo vide la madre, aveva i capelli lunghi di qualche anno prima e un vestito che non riconosceva, era su un precipizio e ne sentiva i pensieri, no, avvertiva le sue emozioni senza parole: voleva buttarsi ma non ci riusciva, aveva ancora un po' di paura, non poteva andare, un magnetismo di vita sottile la tratteneva e ogni cosa peggiorava.
Nadia spalancò la porta e scalza cominciò a correre, correre, correre per raggiungere quel luogo, credeva di sapere dove fosse, l'immagine della madre si ripeteva inchiodata nella mente, nel tuono, sul precipizio.
Credeva di sapere dove fosse ma poi non era lì, non c'era nessun luogo e lei continuava a correre sperando di trovarlo.
Teach me, Mommy
How to grow
How to catch someone's fancy
Underneath the twisted oak grove.
Niente: "Era un posto lontano, non ci sono mai arrivata" - disse ad alta voce a se stessa quando ormai era troppo stanca anche per ascoltarsi.
La madre invece, sì, era già là dal mattino, senza più paura e Nadia non la rivide mai.
Tornata a casa, scalza, vomitò tutto ciò che aveva mangiato quel giorno, anche la nespola.
♣ ♣ ♣
PRECIPIZIO - Davide Calì
mi piace un sacco!
RispondiElimina... e lo sai.
:)
Grazie Ale! Per il commento e per il contributo prezioso eh!!!
RispondiElimina